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Ricordo di aver sentito per la prima volta Dmitry Lybin suonare il
piano al congresso Iccf del 1998 in Lettonia, e poi durante quello del 1999 in Svizzera:
ogni volta unemozione forte, per il sentimento che sapeva esprimere in ogni sua
interpretazione, e per lo straordinario talento tecnico. Allora ci conoscevamo
appena, poiché il suo carattere alquanto riservato e schivo non mi aveva mai dato
lopportunità di parlargli e forse anche per un mio timore reverenziale nei suoi
confronti. Poi nellottobre del 1999 siamo capitati insieme in un torneo a inviti, il
"Krzyszton Memorial" nel quale abbiamo iniziato a giocare una partita per
corrispondenza molto avvincente, che è tuttora in corso. |
Come spesso accade nelle mie partite "vecchia maniera", ogni cartolina
é diventata occasione per brevi conversazioni amichevoli; così grazie al magico effetto
del nostro gioco, quando ci siamo ritrovati al Congresso di Rimini ci é sembrato di
essere vecchi amici.
La sua venuta in Italia era durata ben tre giorni: una prima tappa
in treno dalla Bielorussia alla Repubblica Ceca, e poi un lunghissimo tragitto
nellautomobile del delegato ceco Jaromir Canibal, fino a Rimini. Vista la non rosea
situazione economica della Bielorussia, su richiesta di Lybin, gli avevo prenotato un
alloggio in una pensioncina molto economica, sebbene dignitosa e non troppo distante dalla
sede del Congresso. A Rimini già durante il banchetto di apertura Dmitry si è
rivelato subito in forma eccellente, suonando da par suo alcuni brani classici molto
applauditi e anche un incredibile pezzo jazz composto da lui stesso. |
 Concerto per forchetta e coltello

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Ma la volta che ha superato se stesso è stato durante la gita dei
congressisti ad Urbino e Gradara. Durante il trasferimento tra queste due località
la gita prevedeva una sosta per il pranzo in un ristorante al Passo del Furlo. Dmitry
avrebbe voluto come sempre allietarci con della buona musica, ma purtroppo in quel
ristorante mancava un qualsiasi strumento musicale. Così il nostro Lybin senza perdersi
danimo si procurò vari tipi di bottiglie e una serie di bicchieri di diversa
foggia, li "accordò" mettendoli in ordine di acutezza delle note e infine
iniziò un piccolo concerto suonato con forchetta e coltello su quella
"tastiera" improvvisata, dapprima nel silenzio generale della sala, e poi tra
applausi scroscianti! |
Durante la sua permanenza a Rimini, Dmitry mi confidò che era sempre stato un
suo sogno, quello di visitare lItalia, ma non ne aveva mai avuta la possibilità e
mi dimostrò di avere una conoscenza storica e artistica del nostro paese assolutamente
invidiabile. Così il venerdì del congresso, giornata libera e dedicata al torneo
blitz, con sua grande gioia, lo invitai ad una gita turistica a Firenze. |
 Firenze, 28-9-2001: Carlos Cranbourne, Per Söderberg, Alexandra
Flores, Guido Bresadola, Dmitry Lybin a piazzale Michelangelo |
Eravamo in sei con due auto: la mia e quella di Guido Bresadola. Infatti, oltre a
me, Guido e Dmitry si erano aggregati anche lo svedese Per Söderberg, Alexandra Flores,
madrilena figlia del delegato spagnolo, e largentino Carlos Cranbourne. Con la
fortuna di un tempo splendido, quella giornata trascorsa a Firenze è stata per tutti e
sei una ottima occasione per un intenso giro turistico della città, con unepica
camminata iniziata da Piazzale Michelangelo, attraverso il Lungarno, Pontevecchio e tutto
il centro storico, con visita ai principali monumenti e ritorno a piazzale Michelangelo
dove avevamo lasciato le nostre auto. |
Durante il giro della città, Dmitry era al settimo cielo, incantato
dalla bellezza di Firenze, e mentre noi, comuni mortali, ad un certo punto ci siamo
fermati in un piccolo bar-ristoro per rifocillarci e riposare un po le gambe, lui ha
continuato a girare, dicendo che non poteva perdersi nemmeno un minuto della sua
permanenza a Firenze.
Per il rientro in Bielorussia, Dmitry si era procurato un altro
passaggio in macchina, questa volta offertogli dal delegato tedesco Fritz Baumbach fino a
Dresda, per poi proseguire in treno alla volta di Minsk. Fritz Baumbach però ripartiva
per la Germania solo il lunedì e così fui felicissimo di ospitare Dmitry a casa mia a
Bologna per quel fine settimana |

Dmitry Lybin a Bologna |
Al giro turistico di Firenze del venerdì, seguì così la visita guidata di
Bologna del sabato, che fu per Dmitry una nuova occasione per approfondire la sua cultura
artistica e storica. La cosa buffa era che la guida sembrava essere lui ed il turista io,
infatti Dmitry dimostrava di sapere sulla mia città più cose di me! Con la
macchina lo portai sul colle della Guardia e a San Michele in bosco, poi andammo a
visitare il centro storico, luniversità, il teatro comunale, la basilica di San
Petronio e il complesso delle sette chiese di Santo Stefano, con un nuovo giro a piedi di
diversi chilometri che lui naturalmente apprezzò moltissimo. Infine, domenica mattina,
ultima sua giornata di permanenza in Italia, lo misi sul treno Bologna-Venezia di buon
mattino e tornai a prenderlo alla stazione di Bologna alle 8 di sera. Io non potevo
accompagnare Dmitry a Venezia, perché quel giorno dovevo partecipare a Rimini
allAssemblea dellAsigc, e daltronde non so se sarei sopravvissuto ad
unaltra giornata di camminate al ritmo di Dmitry. Seppi poi alla sera che, girando
per Venezia, Dmitry aveva incontrato altri congressisti e aveva trascorso con loro
unaltra giornata di intensissimi giri turistici. |
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Dmitry al pianoforte di
Pietro Cimmino |
Il sabato sera e la domenica sera, a casa mia, Dmitry regalò a mia moglie e a
me, oltre ad alcuni amici che avevo chiamato per loccasione, due magnifici concerti
pianistici dal vivo. Una serata dedicata quasi esclusivamente a Chopin e unaltra,
più varia, dedicata a vari compositori e contenente anche la ripetizione di quella sua
fantastica composizione jazz, di cui così ora posseggo anche una preziosa registrazione
su videocassetta. Infine, il lunedì mattina ho di nuovo accompagnato Dmitry
in stazione dove è partito alla volta di Padova, sia per visitare anche quella città che
per andare allappuntamento fissato proprio lì con Fritz Baumbach.
Naturalmente limmancabile saluto è stato: arrivederci al prossimo congresso
ICCF! |
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